Per gli addetti ai lavori i Murr, Roberta e Antonio, sono una realtà ormai consolidata da tantissimo tempo.

Il pubblico televisivo li ha conosciuti come coppia creativa grazie al docureality condotto da Giusy Ferrè “Buccia di Banana ” – in onda su SKY canale 125 e su LA7 D -.

Quello che ci ha affascinato dei Murr non è tanto il saper rifare il look al o alla concorrente di turno, ma saper tirare fuori la sua identità, lavorare sulla sua personalità, non imponendo uno stile Murr ma adattando le capacità e le conoscenze acquisite durante shooting, ricerche, styling, alla richiesta della “buccia”– così chiamano i concorrenti in trasmissione -.

Roberta e Antonio,più che dare consigli di stile, fanno una vera e propria consulenza che, nei limiti delle proprie professionalità, si avvicina a una piccola terapia psicologica.

Li abbiamo incontrati per conoscerli meglio.

Quando nascono i Murr?

Ci incontriamo negli anni novanta e iniziamo a lavorare insieme e a fine millennio costituiamo la nostra storica società di consulenze moda, la Marstudio.

Ufficialmente però nasciamo come “Murr” nel 2005, quando arrivati a Los Angeles, iniziamo a collaborare con una nota Publisher che ci ha consigliato di accorciare il cognome a Murr per renderlo più internazionale.

Qual è la cifra stilistica dei Murr?

Il fatto di essere una coppia sposata con prole, cosa inusuale nel nostro settore. Di avere una visione a trecentosessanta gradi della moda, ma con un punto di vista totalmente reale della stessa. Lavorare da sempre con tanta professionalità, qualità e altrettanta passione.

Aver scelto di lavorare nella moda e lottato per farlo. Essere dei sognatori e riuscire a tradurre il sogno in realtà.

Il nostro lavoro è sempre stato in continua evoluzione, siamo partiti dalle redazioni moda, alle consulenze private, alle celebrities fino alla tv con un unico denominatore: amore per quello che facciamo.

Quando vi trovate di fronte ad una “buccia”, qual è la regola principale da seguire?

Ascoltarla e osservarla per capire le motivazioni della sua drastica voglia di cambiamento e le sue esigenze fisiche.

Lavorare sulla persona, realizzandone il sogno estetico, con una bella iniezione di autostima.

Le persone ci chiamano perchè hanno voglia di emozioni, di semplicità, di sentirsi belle, di essere ascoltate, di sbocciare.

Che effetto vi fa, dopo aver lavorato tantissimo nel mondo della moda, essere diventati personaggi televisivi?

Cambiano i meccanismi e i tempi. All’inizio era strano perché tendevamo a preoccuparci di tutto, abituati a stare dall’altra parte e a fare i direttori di orchestra.

Ora invece ci siamo adattati. “Magnolia”, la nostra casa di produzione, ci ha messo a disposizione un team che è diventato una famiglia, ci coccolano, si prendono cura di noi, ma nonostante tutto restiamo sempre con i piedi saldi a terra.

I webzine, i social network, i blog hanno rivoluzionato il linguaggio della moda: voi che ne pensate?

Grazie alla tecnologia tutto è diventato accessibile a tutti, quello che era di monopolio della carta stampata ora non lo è più. I grossi gruppi editoriali si sono dovuti evolvere creando una versione web dei loro magazine.

I blogger hanno acquisito potere e sono ospiti fissi delle maggiori sfilate, finalmente è rappresentato il sogno della moda rivisitato e “customizzato” da noi, nella vita di tutti i giorni e raccolto dalla strada, non solo quello rappresentato sulle passerelle e sui magazine.

Amiamo i blog come The Sartorialist, Jak & Jil etc, amiamo le nuove icone della moda come Anna Dello Russo, regina assoluta dei blog e degli stilisti, l’unica che sa osare senza limiti.

Amiamo la tecnologia che ha rivoluzionato il nostro linguaggio e il nostro modo di vivere, rendendo facili e veloci l’informazione e la comunicazione che sono oggi alla portata di tutti.

Siamo completamente technology addicted, facciamo tanta ricerca che ci permette di tenere i contatti con tutti i nostri fan in tempo reale.

A proposito dell'autore

Secondogenito e gemelli: questo la dice lunga sul mio carattere. “Ottantologo”, Pop addicted, nel corso degli anni ho collaborato con diverse testate, tra cui L@bel, Progress e Aut. La moda è la mia passione più grande perché è cultura, è visione sociologica della vita e del mondo. Freitag addicted le vorrei avere tutte. La Rete è la mia seconda casa. Sono dieci anni che il mio avatar è Psikiatria80, nome del mio primo blog, ma anche di tutti i miei profili sui tanti social network.

Post correlati