Il 16 agosto Madonna, la Regina del Pop, compie 60 anni e, in vista di questo compleanno reale, tutti le stanno dedicando cover, servizi in esclusiva, piccoli pensieri.

Per quanto possa sembra semplice, non è in realtà facile scrivere di LEI senza essere banali. Senza ripetere quello che in questi anni è stato detto e ridetto.

Effettivamente come si fa a non finire a stilare un elenco delle cose che ha realizzato nel tempo, partendo dalla musica e finendo a parlare di Jean Paul Gaultier, di Andy Warhol, Keith Haring, Sean Penn, Jean Michel Basquiat, “A letto con Madonna” del “Blond Ambition”, dei look, degli scandali, dei Gay ecc ecc.

L’unico modo è dire tutte queste cose con amore. L’amore di chi l’ha eletta a icona. L’artista a cui perdonare tutto! Ma ho pensato che un pezzo così mi sarebbe piaciuto fosse corale o addirittura a “puntate”.

Ecco perché ho chiesto a Stefano Guerrini, Mauro Angelozzi, Nicolo CerioniMichelle Ruiz, Marco Gasperetti, amici con cui condivido questa passione, di dirmi perché per loro Madonna è MADONNA! Questa invece è la mia storia.

Ho scoperto Madonna da bambino, al cinema, vedendo “Cercasi Susan disperatamente” non ricordo perché, ma volevo vedere quel film. Uscito dalla sala ho chiesto a mia madre di comprarmi la cassetta di “Like a Virgin”, canzone che già conoscevo attraverso quello strano video girato a Venezia che vedevo su Deejay Television.

Da quell’acquisto a oggi ne è passata di acqua sotto i ponti, ma se dovessi fissare dei momenti “speciali” penso all’agosto 1987 a San Benedetto del Tronto dove, con la complicità e il portafoglio di mia madre, ogni mattina andavo in edicola a compare tutte le riviste che parlavano di lei.

L’interesse eccessivo della stampa di qualsiasi settore – venne ristampato anche il numero di Playboy – era dato dall’arrivo in Italia del “Who’s That Girl World Tour” che la portava per la prima volta in concerto da noi, prima tappa Torino, serata diventata poi il vhs “Ciao Italia!”. Ero completamente impazzito per lei, ma non sapevo perché, non capivo cosa davvero mi attirava, perché lei e non altri.

Probabilmente perché lei è stata la prima che ho scelto solo e che non ho avuto in eredità da una sorella più grande, forse perché quel personaggio, Susan, e per me Madonna era Susan, viveva come sognavo di vivere io, in un mondo senza regole, perché aveva quella sfrontatezza e quel coraggio che io sapevo di non avere, ma che avrei desiderato per affrontare le cose con maggiore sicurezza.

Il famoso 4 settembre, quello della frase “Siete cladi? Bene bene anch’io”, tutti i miei amichetti di allora erano a casa mia a vederla, ma nessuno di loro, sono sicuro, ha visto quello show con la mia stessa emozione e la consapevolezza che era solo l’inizio di un grande amore.

“Like a Prayer” chiude gli anni ‘80 e lo fa nel migliore dei modi, con un video che è un catalizzatore di polemiche catto/borghesi, con un messaggio importantissimo ovviamente non compreso. Con il “Blond Ambition” ha di nuovo spostato l’asticella più avanti, segnando un punto di non ritorno nella storia dell’intrattenimento.

Purtroppo non l’ho potuto vedere live, ma solo in tv e già così ero estasiato, ma il colpo di grazia, me lo ha dato con “Truth or Dare. A letto con Madonna”.

Finito di vedere quel docufilm ( i reality stile Kardashian, le instagram stories e bla bla bla, sarebbero arrivati 20 anni dopo o giù di lì) mi sono reso conto che il mondo che vivevo mi stava stretto, che volevo essere parte di quel modo di vivere, ma non per la ricchezza o gli eccessi.

Quello che volevo era l’assenza di pregiudizio, era la totale “normalità” in cui due uomini si baciavano, i discorsi, la consapevolezza, la presa di coscienza, tutte cose che nella mia realtà di provincia non vivevo – non alla luce del sole -. Se i miei amici di allora non avevano capito “Truth or dare”, figuriamoci come hanno accolto “Sex” e “Erotica”. “Sex” sono riuscito ad averlo solo quest’anno (nel 1992 non sono riuscito a convincere mia madre che 75000 lire per un libro erano una spesa ragionevole)  e sono felice di averlo desiderato, amato, ma non posseduto nei miei anni adolescenziali .

Rileggerlo oggi con quella consapevolezza, che lei nelle sue mille metamorfosi estetiche mi ha insegnato, me lo ha fatto leggere con un occhio critico, non verso le immagini, ma verso le critiche che lo accompagnarono. La vera colpa di “Sex” e di “Erotica” era chiedere alle donne di ammettere di avere una sessualità autonoma, di avere delle fantasie, di scegliere di non essere soggetti passivi, ma soggetti attivi nelle proprie scelte e allora come oggi questo non si deve fare.

Quando mi chiedono perché amo Madonna, non posso non pensare a quanto ho imparato grazie lei. Lei ogni volta mi ha fatto conoscere qualcosa di nuovo, anzi ha acceso i riflettori su realtà esistenti, ma di nicchia. Ha dato ancora maggiore dignità e notorietà a artisti, ne ha esaltato la produzione.

I suoi anni ’80 sono diventati quelli della mia ricerca personale. Lei per prima e non per piaggeria si è battuta in difesa della comunità Lgbt, ha parlato di lotta all’Aids, di sessismo.

Madonna è una performer, un’artista a 360° che ha fatto dell’autodeterminazione la sua vera cifra stilistica. Per me lei è questo. L’artista che mi accompagna davvero da quando sono bambino.

A proposito dell'autore

Secondogenito e gemelli: questo la dice lunga sul mio carattere. “Ottantologo”, Pop addicted, nel corso degli anni ho collaborato con diverse testate, tra cui L@bel, Progress e Aut. La moda è la mia passione più grande perché è cultura, è visione sociologica della vita e del mondo. Freitag addicted le vorrei avere tutte. La Rete è la mia seconda casa. Sono dieci anni che il mio avatar è Psikiatria80, nome del mio primo blog, ma anche di tutti i miei profili sui tanti social network.

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