Da quasi  cinquant’anni l’Accademia di Costume e Moda di Roma sforna talenti. Nei corridoi e nelle aule di via della Rondinella sono passati futuri Direttori Artistici e Creativi di brand e maison importanti, stilisti, Premi Oscar, Bafta, David di Donatello, imprenditori del sistema moda, stylist,  giornalisti di moda.

Il traguardo dei cinquanta lo raggiungerà il prossimo anno, ma durante le giornate di AltaRoma ha voluto presentare la sua r/evolution. In collaborazione con “Indipendent Ideas” , società fondata nel 2007 da Lapo Elkann e Alberto Fusignani, ha lavorato ad un re-branding del logo e dell’immagine coordinata, reinterpretando in chiave pop lo storico disegno di Gruau e inserendo “Roma 1964” per sottolineare la storia e la location.

Tutto questo senza ovviamente mai perdere d’occhio la filosofia che caratterizza l’Accademia da quando venne fondata da Rosana Pistolese. Ne abbiamo parlato con Lupo Lanzara, Direttore dell’Academia.

Ci racconta la r/evolution dell’Accademia di Costume e Moda?

La r\evolution nasce dall’idea di rinnovare l’immagine dell’Accademia mantenendo salde le caratteristiche fondanti della sua identità, sin dalla fondazione nel 1964.

L’Accademia è una bottega rinascimentale attualizzata al giorno d’oggi, dove ci si innova nel rispetto della tradizione. La formazione si basa su un rilevante approccio culturale che indirizza e consolida l’ispirazione creativa dei nostri futuri designer, sia per la moda quanto per il costume.

Un passo in questo senso l’abbiamo voluto fare con Independent Ideas, traducendo il continuo dialogo tra moda e costume in un concept di contaminazione stilistica e creativa tra Progettazione e Design, Cultura e Ricerca, Tradizione e Innovazione, Artigianalità e Prodotto.

Nei corridoi dell’Accademia si respira creatività, ma soprattutto desiderio di farcela, qual è il primo consiglio che date a un nuovo studente?

Di essere seri nell’approccio. Per lavorare nella moda o nel costume bisogna prepararsi in maniera completa perché è un percorso molto difficile. Siamo qui non solo per consegnargli un sogno, ma anche per coltivare e alimentare un talento e una passione, non tutti ce la fanno e in questo senso siamo chiari sin dall’inizio.

Ci sono centinaia di migliaia di studenti che escono tutti gli anni dalle scuole e la competizione è molto agguerrita. Anche per questo in Accademia i ragazzi si confrontano con un monte ore importante, congiuntamente a consegne ed esami con tempi di preparazione molto serrati.

Vogliamo metterli alla prova in maniera tale che, una volta usciti, possano inserirsi nel mondo del lavoro con competenze e soprattutto attitudine al lavoro ovvero curiosità, serietà, disciplina e determinazione.

Com’è cambiata la moda e insegnare la moda in questi anni?

Come dicevo prima insegnare è una grande responsabilità. La nostra didattica deriva dalla lungimiranza della fondatrice Rosana Pistolese che ha voluto fondare l’approccio formativo basandolo sull’ infinita correlazione tra la moda e il costume.

Lei diceva “La moda per il suo carattere variabile è sempre rimasta un fattore connaturato alla sua stessa essenza. La stessa creazione di moda è infatti di natura mutevole perché è ricerca, è lo studio che ti consente di trovare sempre una grazia nuova, caratterizzata da uno stile.

Abbiamo sempre considerato la Moda come Costume, come Cultura, come Umanità. Questa umanità del Costume spiega anche come ogni civiltà esprima sempre il proprio stile con carattere simbolico e significante e sempre attraverso l’Arte, che è opera dell’uomo. Il Costume è allora l’insieme delle mode che mutano, è la stessa evoluzione umana, è la sensibilità e la misura di ciascuna epoca e di ciascuna cultura.”

Oggi operiamo ancora in questo senso, dando grande importanza a tutte le materie, contenuti di natura teorico culturale, ricerca, progettazione, design e prodotto. Siamo qui per loro e abbiamo un approccio individuale guidato dove al centro della nostra realtà c’è lo studente.

L’obiettivo principe rimane sempre quello di inserirlo nel mondo del lavoro e quest’ultimo è fatto di internazionalità, organizzazione, obiettivi e fatturati, ed è con questa realtà che il ragazzo o la ragazza dovrà confrontarsi, sia che desideri lavorare per un’azienda o che decida di cimentarsi, come accade, direttamente a livello imprenditoriale.

Il sistema moda in Italia fattura nel 2012 circa 51 miliardi di euro, più o meno il 25% del mercato mondiale, e i nostri giovani dovranno essere in grado di lavorare in aziende che devono continuare ad operare in linea con le proprie strategie di crescita e secondo i budget annuali.

E’ quindi fondamentale che i designer siano in grado non solo di interpretare attraverso la loro base culturale e capacità di ricerca lo stile della maison per cui lavoreranno, ma anche essere attenti alla qualità e alla costruzione dei capi o degli accessori con una rilevante attenzione al mondo artigianale che caratterizza e contraddistingue a livello internazionale il nostro “Made in Italy”.

Stesso discorso vale per il costume che non è solo teatro, cinema o televisione. Quante volte abbiamo visto i “grandi” progettare costumi per star internazionali, Madonna, Lady Gaga, Beyoncè, o pensiamo allo spettacolo come ad esempio le inaugurazioni dei giochi olimpici o le cirque du soleil.

Il costume come per la moda è un settore immenso e pieno di opportunità che possono essere colte seguendo le stesse regole: conoscere per progettare.. la storia è a disposizione per attualizzare e reinterpretare.

L’Italia ha fatto la storia del cinema con grandi costumisti che con il supporto delle sartorie teatrali, romane tra l’altro, Annamode, Tirelli, Farani, peruzzi etc hanno vinto diversi premi oscar o ottenuto molteplici nominations. In questo senso si ritorna all’importanza del lavoro artigianale e del fare che è, anche in questo settore, caratterizzante del nostro “Made in Italy”.

La nostra didattica si può quindi sintetizzare in 5 parole: cultura, ricerca, progettazione, stile, prodotto e aggiungerei con una forte passione da parte di tutti noi..

Il cinquantenario è vicinissimo, come festeggerà l’Accademia?

Siete tutti invitati! Abbiamo in programma una serie di manifestazioni che celebrino sia l’Accademia che la città di Roma. E’ a Roma infatti che sono le nostre origini ed è qui che è nata ed opera la struttura da quasi 50 anni. Inoltre grazie all’importante lavoro svolto da Alta Roma negli ultimi anni c’è una forte attenzione verso la città e verso i giovani creativi che qui si sono formati o decidono di formarsi.

Personalmente come accennai alla tavola rotonda organizzata da Clara Tosi Pamphili al MAXXI in chiusura dell’ultima edizione di ALTAROMA, credo che studiare a Roma Moda e Costume sia il più grande regalo che un futuro creativo possa farsi. Ogni angolo di questa città è bagaglio culturale e ispirazione, poi sarà importante per lui o per lei muoversi per andare a lavorare nelle grandi capitali della moda, ma rimango dell’idea che per operare in questo mondo ci si debba formare in una città d’arte e in fermento, e Roma oggi, più che mai, sta gettando le basi per tornare ad essere un punto di riferimento a livello internazionale..

Autore:
Stefano Mastropaolo

 

A proposito dell'autore

Secondogenito e gemelli: questo la dice lunga sul mio carattere. “Ottantologo”, Pop addicted, nel corso degli anni ho collaborato con diverse testate, tra cui L@bel, Progress e Aut. La moda è la mia passione più grande perché è cultura, è visione sociologica della vita e del mondo. Freitag addicted le vorrei avere tutte. La Rete è la mia seconda casa. Sono dieci anni che il mio avatar è Psikiatria80, nome del mio primo blog, ma anche di tutti i miei profili sui tanti social network.

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