La moda e il costume sono due sorelle che si rubano i vestiti perché vivono nella stessa stanza” ha affermato Clara Tosi Pamphili ad un collega mentre gli raccontava l’edizione di A.I Artisanal Intelligence presso la sartoria Farani, storico laboratorio di costumi teatrali romano che possiede un’importantissima collezione di abiti autentici e realizza, da più di 50 anni, i costumi per i nomi più importanti dello spettacolo, come Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini e Peter Brook.

Nota per le sue capacità di sperimentare e di saper realizzare con ogni mezzo i sogni più visionari di registi e costumisti, in questa occasione, oltre ad esporre il dialogo fra abito e costume di scena, la sartoria Farani ha ospitato i lavori di giovani artisti, fashion designer e artigiani selezionati, capaci di realizzare manufatti creativi unici nei materiali e nelle tecniche.

Luigi Piccolo, portando avanti il lavoro di Piero Farani, dirige una vera e propria fabbrica dove il costume si cuce e si salda, dove i sarti sono in grado di tradurre l’immaginario di registi e costumisti, inventando materiali nuovi o utilizzando tecniche artigianali di ogni tipo.Tale capacità si deve anche alla collezione di abiti autentici che rappresentano una “abitoteca” che vanta pezzi dal 1700 a oggi, divisi per aree geografiche di provenienza, stili e categorie.

Balmain, Dior, Schubert, Galitzine sono solo alcuni dei nomi di cui la sartoria conta le opere compiendo un lavoro unico di conservazione e archiviazione. Ancora una volta A.I. è stato uno strumento importante per far conoscere un angolo, un luogo, un monumento di Roma che trasuda moda, arte, cultura, eccellenza, magnificenza.

Entrati nella sartoria Farani abbiamo avuto la sensazione di essere finiti nel paese delle meraviglie. Accanto ad un costume stile 800 era possibile trovare le borse di sughero di Silvia Massaccesi o due pezzi di Fabrizio Talia dedicati all’artigianato romano; nonostante il contrasto, nulla era fuori posto ed il tutto creava un’armonia tale che si sentiva che quei pezzi, tra loro, potevano dialogare benissimo.

Raramente di eventi come questi ci interessano i numeri delle presenze, ma stavolta abbiamo avuto la sensazione di essere davvero tantissimi e l’organizzazione ci ha confermato che ci sono stati circa 1200 visitatori. Roma è anche questo e la prossima volta vi consigliamo di non mancare assolutamente.

A proposito dell'autore

Secondogenito e gemelli: questo la dice lunga sul mio carattere. “Ottantologo”, Pop addicted, nel corso degli anni ho collaborato con diverse testate, tra cui L@bel, Progress e Aut. La moda è la mia passione più grande perché è cultura, è visione sociologica della vita e del mondo. Freitag addicted le vorrei avere tutte. La Rete è la mia seconda casa. Sono dieci anni che il mio avatar è Psikiatria80, nome del mio primo blog, ma anche di tutti i miei profili sui tanti social network.

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