Ho scritto sul mio profilo instagram au revoire monsieur Alaïa, qui vorrei aggiungere mercì.

Una sera venni invitato ad una cena e la padrona di casa indossava un abito semplice e perfetto. Semplice perché era semplice, senza fronzoli, perfetto perché segnava il corpo esile di chi lo indossava donandogli ancora più eleganza, volume, forme, ricercatezza.

L’abito era di Alaïa, indossarlo secondo me era un manifesto all’amore per la moda perché le creazioni di Azzedine Alaïa, che è scomparso sabato 18 novembre, sono sempre state fondamentali per chi ama la moda, perché ne ha scritto le regole, perché ne ha cambiato i codici perché ha saputo lavorare sul corpo come solo pochi prima di lui hanno saputo fare.

Il mio amore per Alaïa nasce per colpa e per merito di Miss Grace Jones e per essere più preciso per May Day la Bad Bond Girl di “A view to Kill“.

I costumi disegnati per May Day gridavano a tutti sono una pazza assassina, ho un corpo che è un arma mortale e quel corpo lo voglio coprire solo con cose che lo esaltino.

Mi piace pensare ad Alaïa per immagini, quelle immagini che ho scolpite nella mia memoria e che sono quelle che più di tante parole hanno raccontato la moda, i suoi cambiamenti.

Azzedine Alaïa oltre che iconico era molto ironico, piccolissimo di statura fisica spesso si faceva fotografare accanto alle modelle “gigantesse”, ma non solo.

Storica e meravigliosa la foto che lo ritrae a letto con Madonna oppure le tantissime foto con Tina Turner o Stephanie Seymour, Farhida Khelfa, per la grande passione che ho per Linda Evangelista non posso non pensare alle foto di backstage mentre la veste prima della passerella – quelle foto erano preziose perché potevi entrare virtualmente nel dietro le quinte, ma in modo raro e prezioso – penso a quella manifesto degli anni’90 di Jean Baptiste Mondino della collezione animalier con alcune tra le più importanti super top, una su tutte Naomi Campbel.

Lo stile sexy, fasciato,scultoreo, di Alaïa riusciva a non essere mai volgare perché le sue donne erano consapevoli della femminilità e non ne hanno mai fatto un mistero e in un mondo che vuole le donne non consapevoli quegli abiti aiutavano a dire ho un corpo che non voglio nascondere perché le regole le decido io.

Ho scritto sul mio profilo instagram au revoire monsieur Alaïa, qui vorrei aggiungere mercì.

A proposito dell'autore

Secondogenito e gemelli: questo la dice lunga sul mio carattere. “Ottantologo”, Pop addicted, nel corso degli anni ho collaborato con diverse testate, tra cui L@bel, Progress e Aut. La moda è la mia passione più grande perché è cultura, è visione sociologica della vita e del mondo. Freitag addicted le vorrei avere tutte. La Rete è la mia seconda casa. Sono dieci anni che il mio avatar è Psikiatria80, nome del mio primo blog, ma anche di tutti i miei profili sui tanti social network.

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